10 Buoni Motivi Per Non Sposarsi

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“L’uomo è incompleto finché non si sposa. Dopo, è finito.” – Zsa Zsa Gabor

La società ti dice che se non ti sposi sei uomo a metà (tra l’altro, me lo sono sentito dire persino da una donna separata. Quando si dice l’ironia della sorte!). Fa parte del condizionamento sociale a cui veniamo sottoposti sin da piccoli. I tuoi si aspettano che ti sposi, che tu segua le tradizioni di famiglia e dia loro dei nipotini. Anche gli amici si stanno sposando uno dopo l’altro, lasciandoti “solo”. Se lo fanno tutti significa che è la cosa giusta da fare? Esistono dei buoni motivi per non sposarsi?

Ci puoi scommettere! E pure assolutamente validi. La scelta di sposarsi è accompagnata da  svantaggi, rischi e costi da valutare. Solo che la società non te lo dirà mai perché non è qui per offrirti la verità. E’ qui per controllarti e fare di te un conformista. Io però non lo sono. Voglio solo offrirti un punto di vista alternativo da prendere in considerazione. Solo perché tutti fanno una determinata scelta non significa che sia quella giusta. E’ come se uno si lanciasse nel vuoto dal decimo piano di un palazzo e arrivasse giù in strada praticamente incolume. Non significa che lo devi fare anche tu. Lo stesso vale per il matrimonio. Se a qualcuno gli è andata bene non significa che tu ne puoi uscire vivo.

“Anche se sei una minoranza composta da una sola persona, la verità è sempre la verità” (M. Gandhi)

In altre parole, il fatto che tutti facciano la stessa cosa non ha nessun impatto sulla verità. Non esiste una singola cosa che può andare bene per tutti. La società non ti dirà mai quali sono le conseguenze di quello che si aspetta da te. Non te lo dirà perché al Sistema conviene che tu diventi una rotella dell’ingranaggio e uno dei tanti schiavi della piantagione che sacrifica la sua esistenza per moglie e figli. Il concetto di sacrificio poteva ancora avere una sua valenza cinquanta o quarant’anni fa al tempo dei nostri genitori o dei nonni perché né le madri né le nonne passavano intere giornate a bazzicare sui social preferiti alla ricerca di un potenziale nuovo provveditore mettendo in bella mostra seni e glutei. No, le mamme e soprattutto le nonne si spaccavano la schiena dalla mattina alla sera per mandare avanti la famiglia. Oggi invece è probabile che tua moglie trascorra una certa quantità del suo tempo a postare foto di se stessa in bikini su uno dei tanti social che proliferano in rete. I social sono il piano B nel caso in cui il matrimonio dovesse naufragare. Una numerosa schiera di orbitanti è pronta a prendere il tuo posto in qualsiasi momento. Pertanto prima di decidere di convolare a nozze sarebbe meglio analizzare accuratamente la scelta che stai per fare. Ecco qui un elenco che include potenziali rischi, svantaggi e costi che il matrimonio porta in dote e che magari non hai ancora valutato attentamente.

1. Potresti pentirtene: che tu ci creda o meno, non conosci veramente a fondo la tua futura moglie. Magari ne conosci la personalità più superficiale ma non i pensieri e i sentimenti più reconditi. Col passare del tempo potrebbe cambiare. O meglio, potrebbe mostrare il suo vero volto. Gettare la maschera, come si suol dire. Spesso la donna pur di farsi sposare recita un ruolo ben preciso che, guarda caso, corrisponde esattamente ai gusti e alle idee del poveretto che ha scelto come marito. Perché è bene ricordare che è sempre la donna a scegliere il compagno e non viceversa. Ed è anche quella che sette volte su dieci decide di mettere la parola fine al matrimonio con esiti a volte purtroppo imprevedibili o che possono sfociare in tragedia. Se invece sei tu a mettere fine al matrimonio allora è altamente probabile che ti abbia reso la vita un inferno fino a spingerti a fare la prima mossa. Ad ogni modo è lei che controlla la relazione. Non illuderti e non credere che sia tu a condurre il gioco. Puoi essere un astrofisico di fama mondiale ma in fatto di relazioni nessuno può battere la donna, soprattutto se bella. La donna è camaleontica di natura e lo dev’essere se vuole sopravvivere perché in quanto a forza muscolare non può competere con l’uomo anche se al cinema proliferano i film con l’eroina di turno che stende a calci dieci o venti energumeni. Ovviamente è solo pura finzione per attirare un pubblico di femministe e uomini vaginizzati che abboccano a queste fesserie. Ha una grande capacità di adattamento all’ambiente circostante e in questo caso non fa altro che copiare l’uomo che ha deciso di incastrare col matrimonio. Facci caso: un giorno conosci una tipa che ti piace e scopri che l’interesse è reciproco. Iniziate a frequentarvi e a conoscervi. Guarda caso anche lei è una grande tifosa della tua squadra del cuore, addirittura ti accompagna allo stadio ed è molto competente in fatto di tattica. Anche lei ama i classici del cinema francese degli anni settanta e adora gli stessi scrittori e gli stessi gruppi rock. Sembra incredibile, hai trovato la tua anima gemella! Sai, quell’unica donna tra tre miliardi e mezzo di donne sul pianeta. Che culo vero? una botta di fortuna del genere non ti capiterà mai più. Ecco che da lì a qualche mese decidete di sposarvi e ti ritrovi così catapultato davanti all’altare e al prete che blatera di fedeltà e altre amenità del genere. Ma è solo una farsa bella e buona. Lo era sin dall’inizio ma ci sei cascato come una pera cotta. Una volta firmato quel contratto le tue palle finiranno nella borsetta della tua dolce mogliettina che legalmente avrà diritto di vita e di morte su di te come un tempo gli imperatori romani sul gladiatore sconfitto nell’arena. In Italia ottocentomila uomini separati vivono nell’indigenza. Anche loro hanno ritenuto che la loro dolce metà fosse diversa dalle altre.

“La povertà ha anche in volto degli 800 mila italiani ridotti all’indigenza, a volte diventati veri e propri clochard, a causa di separazioni e divorzi”.

2. Niente più sesso: nessuno prende in dovuta considerazione questo aspetto. Il matrimonio può mettere la parola fine alla tua vita sessuale! Trascorso qualche mese smette di essere interessante sconfinando nella monotonia e nella routine. Più tempo passa e meno se ne fa. Trascorso qualche anno si riduce a poco o niente. Non è insolito per coppie sposate da lungo tempo farlo solo una volta all’anno o addirittura mai. Se per te è importante perché vuoi rischiare? così facendo ti stai dando la zappa sui piedi e solo perché sei stato condizionato dalla società.

“i sondaggi rivelano che almeno il 30% delle coppie italiane non fa sesso se sposate da almeno 15 anni, mentre per quelle sposate da più di 30 anni le stime scendono ancora di più”. (fonte: vnews24.it)

3. Fine della varietà romantica e sessuale a meno di non venire meno alla parola data nel giorno del matrimonio, ovviamente. Pensa solo che là fuori ci sono milioni di donne attraenti. Non avrai più la possibilità di conoscerle perché sei sposato, appunto! In base al giuramento che hai fatto si suppone che tu non debba più provarci con nessun’altra donna fino alla fine dei tuoi giorni. La varietà è il sale della vita. Vuoi veramente solo mangiare gelato alla vaniglia per il resto dei tuoi giorni? Non ha senso. E’ contro natura e oltretutto è dannatamente difficile mantenere fede ad un simile impegno. Non bisogna mai fare promesse che poi non si possono mantenere. Chi promette ma poi non mantiene è disonesto. Non mentire solo per far felice il parentado. Oltretutto, quando la vita diventa abitudinaria e senza varietà, il tempo vola, la vita ti scivola via velocemente e invecchi prima del tempo senza poter mai più sperimentare nuove avventure.

Vedi anche: Il Matrimonio E’ Noia

4. Fine delle tue amicizie maschili e femminili: diciamolo chiaramente. Quando si è sposati non ti è proprio permesso fare nuove amicizie femminili altrimenti la mogliettina si insospettisce. Sarai costretto a tenerle nascoste perché se viene a saperlo esigerà che tu non le nasconda niente e vorrà vedere tutte le comunicazioni e corrispondenze che hai intrattenuto col tuo nuovo amico di sesso femminile. Se ti piacciono le donne è meglio non sposarsi. Sposarsi significa che non ti è più concesso baciare un’altra donna per il resto dei tuoi giorni. Dura di questi tempi dove solo un’app ti divide da una potenziale botta e via con una sconosciuta pescata in rete. Tua moglie esigerà che tu riferisca alla tua nuova amica che sei già impegnato. Le donne conoscono molto bene la propria natura (è per questo che si detestano). E qui entra in ballo la paura che la nuova amichetta possa avere l’intenzione di fare il salto del ramo proprio con te sostituendosi alla tua attuale padrona. Prendendo il posto di tua moglie, l’usurpatrice potrà godere degli stessi benefici di cui attualmente gode lei. Più sei un uomo di successo e più probabilità hai di incappare in situazioni simili.

5. Matrimonio non significa felicità: serve solo ad apparire normali a società, parenti, amici e conoscenti. La maggior parte dei matrimoni sfocia nell’infelicità e nel risentimento generato dalla familiarità e dal vedersi tutti i santi giorni. Le coppie litigano oppure a malapena si tollerano. Il mito del “e vissero felici e contenti” è solo un mito, appunto. Eppure c’è gente che continua a crederci. Vedi, non esiste la realtà perfetta. Ogni cosa nella vita si basa sul compromesso. Quando guadagni in qualcosa perdi in qualcos’altro. Il matrimonio non è quello descritto a lenti colorate dai programmi di approfondimento e dalle fiction in TV. Può portarti una famiglia a cui provvedere (se è questo che ti rende felice) ma ti porta via altre cose come libertà personale, privacy, avventura, donne, viaggiare, tempo da dedicare alla crescita personale ecc. Sarai sempre felice di alcune cose e meno felice di altre. Col tempo inizierai a sentire la mancanza della libertà che l’essere celibe ti dava. Ti sentirai come incastrato nella routine quotidiana nella quale hai dato via la tua intera esistenza per un impiego da schiavo, una moglie rompipalle, dei figli viziati e una vita sessuale monotona e abitudinaria. La tua ricreazione consisterà in gite di famiglia e non in uscite libere e spensierate come un tempo.

“La maggior parte delle donne si propone di cambiare il proprio uomo ma una volta cambiato non lo desidera più”. – Marlene Dietrich

6. Separazioni in aumento: è vero che, dati ISTAT alla mano, nel 2016 in Italia i matrimoni sono tornati a crescere di numero dopo svariati anni di trend negativo ma si tratta soprattutto di secondi matrimoni che statisticamente falliscono in numero maggiore rispetto ai primi. Ed è anche vero che crescono le separazioni. Negli Stati Uniti il tasso di divorzio è al 50% da ormai alcuni decenni. La Russia ha tassi simili e anche nel resto dell’Europa Occidentale si difendono bene. Se sai di avere una certa probabilità che possa succedere anche a te allora perché promettersi a vicenda di stare assieme finché morte non vi separi? Non sarebbe come mentire a te stesso e agli altri? Separarsi costa, è complicato e ti sconvolge la vita. Non c’è bisogno che te lo dica io. Tantissimi hanno perso tutto. La famiglia ti può essere portata via in qualsiasi momento e per un semplice capriccio di tua moglie. Alcuni amici mi confidano che è il più grande sbaglio della loro vita. Basterebbe non sposarsi, soprattutto per tutte le ragioni che ti ho elencato. Perché rischiare di perdere tutto quello che hai e che ti sei faticosamente guadagnato? Non ha alcun senso. Solo perché te lo dice la società?

“Sono una magnifica casalinga. Ogni volta che lascio un uomo mi prendo cura della sua casa” – Zsa Zsa Gabor

7. Perdita di proprietà, patrimonio e figli: una separazione può finire con la perdita di casa, conto in banca e figli. Nella maggioranza dei casi e con le leggi attuali va tutto alla madre dato che l’apparato legale a misura di donna tende nettamente a favorire tua moglie. L’apparato legale in teoria è neutrale ovvero non fa il tifo per nessuno. La Legge difatti non fa distinzioni di sesso. L’unica distinzione è quella tra coniuge che provvede maggiormente all’economia casalinga e coniuge economicamente più debole. Ma indovina un pò chi nella stragrande maggioranza dei casi è il coniuge economicamente più debole? Ebbene, si hai indovinato: è tua moglie. Non perché una donna non possa avere un lavoro e guadagnare anche più di un uomo. Ma semplicemente perché, in base alla Legge dell’Ipergamia, non accetterà mai di sposare (se non in rarissimi casi) un uomo che guadagni meno di lei! Ed è qui che sta la fregatura per il poveretto. L’uomo può perdere tutto e andare incontro al dispiacere con annessa depressione e nei casi più gravi anche suicidio. L’uomo separato che ha perso tutto o quasi non è più desiderato dalle donne. Insomma ha tutto da perdere, la donna tutto da guadagnare. Assolutamente inaccettabile. Che vantaggi puoi trarre dal matrimonio? Nessuno! Tutt’al più alcuni vantaggi fiscali. Poca roba rispetto a tutto quello che rischi di perdere. Vedi come la società complica le cose e si intromette nei tuoi affari? Dunque, evita tutto questo. E’ così semplice. Smettila di fare il conformista e di preoccuparti di quello che pensano gli altri. Se osservi il quadro nel suo complesso puoi renderti conto che per l’uomo si tratta indubbiamente di un pessimo affare. Il matrimonio protegge donne e bambini a discapito dell’uomo che invece è ritenuto sacrificabile. Dà sicurezza legale alla donna, stabilità ai figli ma a te non dà nulla. E questo perché alla società interessano solo donne e bambini. Pertanto non devi permettere a nessuno di potersi approfittare di te.

8. E’ contro natura: l’amore (o meglio il desiderio sessuale) è un istinto perfettamente naturale tra due persone. Ma è anche una faccenda altamente personale. Allora perché ti viene richiesto di firmare un contratto legalmente vincolante a tutti gli effetti? Non ha alcun senso. Perché la società ti dice che è opportuno farlo? Perché vuole controllarti. E’ un contratto artificioso che serve solo a piazzarti una bella palla al piede.

“Nella nostra parte del mondo, dove impera la monogamia, sposarsi significa dimezzare i propri diritti e raddoppiare i propri doveri” – Arthur Schopenhauer

9. Fine della libertà: l’uomo istintivamente teme il matrimonio perché porta con se la connotazione di chiusura permanente che lo esclude così dalle gioie delle possibilità aperte. Ciononostante in molti seguono il copione come se nulla fosse. Altri invece decidono di andare per la propria strada. Come disse il filosofo tedesco Arthur Schopenhauer, il matrimonio riduce i tuoi diritti e raddoppia le tue responsabilità (e le triplica quando in scena entrano i figli). Ovviamente non è vantaggioso per la tua libertà personale. Da un certo punto di vista è essenzialmente schiavitù: schiavo della moglie, della relazione e infine della famiglia. Questa non è libertà. Non puoi fare quello che ti piace o mettere al primo posto i tuoi interessi. Infatti devi accontentare tua moglie conformandoti ai suoi desideri e alle sue richieste, accettare i suoi amici e i suoi genitori (o almeno fare finta). Non puoi più prendere decisioni individuali ma dovrai cercare il suo consenso. Devi fare tutto secondo il suo punto di vista. Non è un caso se molti uomini sposati quando parlano della propria moglie la chiamano capo. Ovviamente, dal punto di vista etico e morale, se ti sposi non sarai più libero di amare, frequentare o anche soltanto diventare amico di un’altra donna. Tua moglie non sarà nemmeno tanto tranquilla sapendo che hai delle conoscenze femminili, nemmeno quelle più innocenti; anzi le vedrà sempre con timore e sospetto. Questo sta a significare che tutti i tuoi contatti femminili saranno considerati inopportuni. A meno che non vengano preapprovati da lei stessa e a meno che lei stessa non possa essere presente. Si aspetta anche che tu ti tenga stretto il tuo lavoro per garantire a se stessa e alla prole entrate sicure e conseguente sicurezza e stabilità. A meno di non amare veramente il tuo lavoro, si tratta in pratica di schiavitù e di dittatura. E se invece lo detesti? E se invece ti sei stufato e vuoi semplicemente fare altro o cambiare vita? O trasferirti da qualche altra parte? Oppure decidere che di avere figli non ne vuoi proprio sapere? A meno che non sia d’accordo sarà molto difficile cambiare. La maggior parte delle volte dovrai semplicemente fare quello che ti dice. Se il tuo sogno è avere una vita piena di avventure, viaggi e libertà allora non devi sposarti perché il matrimonio ti porterà via tutto a meno di non essere abbastanza fortunato da trovare una compagna che condivida con te il tuo stesso stile di vita.

10. Non ti favorisce: con tutti gli svantaggi che ti ho elencato finora è chiaro che il matrimonio è stato concepito per favorire la società e le donne. L’uomo è escluso dai benefici. E’ l’ambiente ideale per fare crescere i figli, dà sicurezza alla donna, stabilizza la struttura della società impedendo ai dominanti/alfa di fare quello che vogliono e di inseguire le loro passioni. Ma per raggiungere questi obiettivi tratta gli uomini alla stregua di cani randagi che devono essere messi in gabbia o incatenati per evitare che scorrazzino liberamente. E’ il motivo per cui la società premia chi si sposa con deduzioni fiscali, assegni familiari, vantaggi economici e bonus vari. Devi sempre tenere a mente che la società non è qui per darti la libertà o la verità. E’ qui per controllarti e per plasmarti in modo che tu possa servire al meglio i suoi interessi. E’ il motivo per cui ti tratta come un prodotto da catena di montaggio perché dà per scontato che sei uguale a tutti gli altri.

CONCLUSIONE:

I motivi per non sposarsi sono diversi. Tanti svantaggi, rischi e costi che potrebbero trasformarsi nel tempo in un disastro di notevoli proporzioni ma di cui nessuno parla. Eviterò in questo post di parlare della qualità della donna moderna che rispetto ai tempi di mamme e nonne è nettamente cambiata ma in peggio. Non sono qui per dirti quello che devi o non devi fare. La scelta è solo tua. Ovviamente qualcuno che è felicemente sposato c’è ma è come cercare un ago nel pagliaio. Il matrimonio non è per tutti. Vi sono logiche argomentazioni contro l’istituzione che dovrebbero essere valutate molto attentamente prima di sottoscrivere un impegno simile.

La società però fa il tifo per un solo genere. Ti presenta il matrimonio come fosse un sogno meraviglioso che diventa realtà (assieme al ricevimento sfarzoso e costoso) dicendoti che moralmente è la cosa giusta da fare. Non parla mai degli aspetti legali potenzialmente negativi per l’uomo. Qualunque sia la tua decisione è nel tuo miglior interesse analizzare ogni minimo dettaglio prima di procedere. Farlo spetta solo e soltanto a te. Solo tu puoi sapere qual è la cosa migliore da fare e cosa ti rende veramente felice. Non posso di certo dirtelo io. Posso solo scrivere e parlare di tutto quello che la società evita accuratamente di dirti.

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8 pensieri riguardo “10 Buoni Motivi Per Non Sposarsi

  1. Aperitivo di venerdì sera, chiacchiero per caso con una 28enne. Attraente, simpatica, sembra disponibile. Ride e sorride molto, ma riderebbe meno se sapesse cosa realmente penso fra me e me.

    In ordine sparso: a quanto dici, hai trascorso sei anni all’università per laurearti in Economia e Commercio in un ateneo di provincia, sei priva di master e lavori come impiegata alla banca XY.

    Dunque lavori da pochi anni e guadagni grossomodo TOT, ma a giudicare dal tuo aspetto di stasera li sputtani tutti in vestiti, scarpe, borsette e parrucchiere. Tanto che ti frega, hai 28 anni e ancora vivi coi tuoi! Pertanto, probabilmente non possiedi alcun patrimonio personale, bene immobile, automezzo da condividere con un ipotetico compagno di vita.

    In chiesa ti presenteresti all’altare in abito bianco, che se non sbaglio sarebbe prerogativa delle spose vergini, mentre spigliata come sei nel flirtare immagino che di esperienza tu ne abbia molta più di me, in ambito sessuale.

    Aperitivo del venerdì sera, la 28enne attraente mi lascia il suo numero. Le prometto di invitarla fuori a cena, prossimamente, invece fra me e me maledico questo modello di femminilità che il Femminismo ha impiegato 50 anni a plasmare: sei istruita ma nulla di eccezionale, hai un discreto stipendio ma dormi ancora nella stanza di quand’eri ragazza, sei attraente ma negli ultimi dodici anni ti sei scopata qualunque uomo ti apparisse altrettanto.

    Lasciamo perdere…

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    1. Purtroppo le femmine sono state corrotte dal Serpente Antico, cioè il Diavolo, il Principe della potestà dell’aria, ma è errato, come fai tu, pensare che solo le donne dei giorni nostri siano corrotte e libidinose, lo sono sempre state, dal momento che la Scrittura insegna che fu Eva ad essere tentata dal Diavolo e a cadere in tentazione, poi sedusse l’uomo Adamo e lo istigò a peccare contro il Signore Dio. Leggi Genesi, 3:

      1 Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?». 2 Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, 3 ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete». 4 Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! 5 Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male». 6 Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. 7 Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
      8 Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e l’uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. 9 Ma il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: «Dove sei?». 10 Rispose: «Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto».
      11 Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?».
      12 Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». 13 Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
      14 Allora il Signore Dio disse al serpente:
      «Poiché tu hai fatto questo,
      sii tu maledetto più di tutto il bestiame
      e più di tutte le bestie selvatiche;
      sul tuo ventre camminerai
      e polvere mangerai
      per tutti i giorni della tua vita.
      15 Io porrò inimicizia tra te e la donna,
      tra la tua stirpe
      e la sua stirpe:
      questa ti schiaccerà la testa
      e tu le insidierai il calcagno».
      16 Alla donna disse:
      «Moltiplicherò
      i tuoi dolori e le tue gravidanze,
      con dolore partorirai figli.
      Verso tuo marito sarà il tuo istinto,
      ma egli ti dominerà».
      17 All’uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell’albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare,
      maledetto sia il suolo per causa tua!
      Con dolore ne trarrai il cibo
      per tutti i giorni della tua vita.
      18 Spine e cardi produrrà per te
      e mangerai l’erba campestre.
      19 Con il sudore del tuo volto mangerai il pane;
      finché tornerai alla terra,
      perché da essa sei stato tratto:
      polvere tu sei e in polvere tornerai!».
      20 L’uomo chiamò la moglie Eva, perché essa fu la madre di tutti i viventi.
      21 Il Signore Dio fece all’uomo e alla donna tuniche di pelli e li vestì.
      22 Il Signore Dio disse allora: «Ecco l’uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell’albero della vita, ne mangi e viva sempre!». 23 Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto. 24 Scacciò l’uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all’albero della vita.

      Come insegna la Scrittura (tutta la Scrittura è ispirata da Dio, leggi 2 Timoteo 3:16) le donne, essendo il vaso più debole (1 Pietro 3:7), sono soggette alla tentazione del Serpente Antico, cioè il Diavolo, il Principe di questo mondo.
      Ben prima del Novecento, già nell’antica Israele, così come nelle società degli idolatri pagani (Romani, Greci, Egizi e molte altre civiltà di pagani, in abominio a Dio), poi nel Medioevo e nel Rinascimento, le femmine pubblicamente rinnegavano il Signore Iddio dandosi alla stregoneria, cioè al culto a Satana.
      Ci sarebbe molto da dire sui portenti e sui prodigi che il Diavolo e i suoi demoni (e i suoi figliuoli terreni, che adorando il Serpente antico ricevono da lui il potere magico) col permesso di Dio, possono compiere, te ne elenco qualcuno: fare il malocchio servendosi di bamboline e aghi, far grandinare e tempestare sui campi, evocare i morti (necromanzia), tramutare i metalli vili in oro (alchimia), predire il futuro (usando rune, tarocchi, pendolini), volare per l’aria, staccandosi da terra, cavalcando su scope e caproni e altri animali diabolici (famigli delle streghe, ovvero demoni sotto forma di aspetto animale che aiutano la strega nelle sue opere demoniache), diventare invisibili (e con voci udibili), far abortire il frutto del ventre materno, rendere impotenti gli uomini, istigarli alla fornicazione (i sabba sono i raduni degli stregoni e delle streghe, e ci si accoppia in onore del Diavolo).

      Tutto questo serve per ammaestrarti e insegnarti che non sono solo le donne di adesso le uniche ad essersi corrotte, la corruzione del peccato c’è da sempre, già da Adamo, te l’ho dimostrato con la Scrittura, la Bibbia: leggi Lettera ai Romani 12, “Ecco perché, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte si è estesa a tutti gli uomini perché tutti hanno peccato.⁠.⁠.13 Infatti il peccato esisteva nel mondo prima della Legge; ma quando non c’è legge il peccato non può essere imputato a nessuno. 14 Eppure la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano commesso un peccato simile alla trasgressione commessa da Adamo, il quale è simile a colui che doveva venire.”

      Per questo, un uomo savio e avveduto deve cercarsi una donna figliuola di Dio, una santa donna sperante in Dio, come Maria (leggi il Vangelo di Luca: 38 Allora Maria disse: “Ecco la serva del Signore: mi avvenga secondo la tua parola”) e Sara, infatti la Scrittura afferma: “Il vostro ornamento non sia l’esteriore che consiste nell’intrecciatura dei capelli, nel mettersi attorno dei gioielli d’oro, nell’indossar vesti sontuose ma l’essere occulto del cuore fregiato dell’ornamento incorruttibile dello spirito benigno e pacifico, che agli occhi di Dio è di gran prezzo. E così infatti si adornavano una volta le sante donne speranti in Dio, stando soggette ai loro mariti, come Sara che ubbidiva ad Abramo, chiamandolo signore; della quale voi siete ora figliuole, se fate il bene e non vi lasciate turbare da spavento alcuno” (1 Pietro 3:3-6).
      E ancora: “le donne si adornino d’abito convenevole, con verecondia e modestia: non di trecce e d’oro o di perle o di vesti sontuose” (1 Timoteo 2:9)

      Non puoi trovare una santa donna, pia e modesta, come la Scrittura insegna, in luoghi come i bar all’ora degli aperitivi… quelli sono luoghi per quelli del mondo, cioè i non credenti, cioè i pagani, i peccatori.

      Devi prima di tutto nascere di nuovo, cioè devi ravvederti e convertirti, chiedendo perdono dei tuoi peccati a Dio, poi devi frequentare dei veri cristiani, chiedendo in preghiera a Dio, che ti possa fortificare nella fede e nella santificazione, e se è nella Sua volontà, che ti possa far incontrare una donna che è destinata, secondo il volere di Dio, a diventare tua moglie.

      Ultima cosa: certo, è importante la castità prematrimoniale (per gli uomini e per le donne, infatti entrambi la devono osservare, i rapporti carnali sono leciti solo quando ci si è sposati) ma non devi disprezzare una donna non più vergine, se ella è diventata figliuola di Dio: infatti se si è ravveduta della sua condotta empia, prima che conoscesse Iddio, e si è convertita diventando una vera cristiana, che non sia più vergine dal punto di vista fisico non conta, perché convertendosi, i suoi peccati di fornicazione commessi prima della conversione
      sono stati cancellati, e se lei ora si è attiene alla Parola di Dio, anche se non è più vergine, è più santa
      di vergini non credenti (atee, femministe o qualsiasi altra definizione) che non si sono ravvedute e convertite dalle loro vie malvage.
      Analogamente, anche per l’uomo: anche chi ha fornicato prima del matrimonio, perché non era credente, e non conosceva la Scrittura e i suoi precetti, se si ravvede e si pente, diventa figliuolo di Dio, perciò che non sia più vergine non conta.

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      1. Cosa? Okay, leggerò del Serpente ma vedo le cose in maniera più semplice e in pratica dico soltanto che agli inizi degli anni ’70, quando le nostre madri iniziarono ad iscriversi in massa all’università poiché non più interessate a sposarsi ventenni, i nostri padri compirono un grosso errore nel seguirle in massa per il motivo più sbagliato di sempre: la paura.
        Paura che poi nessuna donna laureata li avrebbe considerati degni di nota. Coglioni, ma come possiamo biasimarli?. Fra altre cose, avranno pensato: ce la vedete, voi, un’avvocatessa che sposa un contadino? Una filosofa un muratore, la farmacista l’edicolante? E così ora, 50 anni dopo, i boomers criticano i millennials e viceversa ma pensiamoci un attimo: a che servirebbe, oggigiorno, essere maturi a vent’anni? Chi ti si piglia: certo non le coetanee, che prima di metter su casa e famiglia devono imperativamente studiare, laurearsi se va di culo in tre anni, trovare un lavoro adeguato, sistemarsi economicamente e solo allora, guardarsi attorno in cerca di un compagno a lungo termine. Alla soglia dei loro trent’anni, dunque, sei ben accetto maturo e grossomodo 10 anni di vita adulta a testa, è costato agli uomini il Femminismo.

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  2. Ottimo articolo, ben scritto e altrettanto bene argomentato, anche se occorre specificare alcune cose. Prima di tutto, non c’è scritto da nessuna parte che i figli vanno affidati alle madri, sebbene le sentenze emesse dai giudici siano spesso influenzate da pregiudizi discriminatori nei confronti dei padri, i quali invece sono perfettamente in grado di occuparsi dei loro figli se lo vogliono davvero; padri che non di rado si ritrovano loro malgrado a subire ordinanze che violano palesemente la parità di genere, a volte con la maligna compiacenza di madri snaturate che giocano sporco usando i figli come strumento di ricatto o addirittura facendo ricorso a false accuse di minaccia, molestia e violenza. Anche se l’assegnazione della casa familiare non sempre è possibile (ad esempio quando il marito vi svolge la mansione di custode aziendale), di norma essa viene attribuita al genitore collocatario dei figli. Fermo restando che l’abitazione familiare va restituita al legittimo proprietario non appena i figli diventano indipendenti, tuttavia, questa particolare norma genera spesso dissapori non indifferenti, con tutte le nefaste conseguenze che li accompagnano. Infatti, se da un lato lo scopo più che giusto di tale normativa è quello di limitare i traumi psicologici ai figli che vedono la loro famiglia disgregarsi, dall’altro finisce spesso per creare situazioni che tanto giuste non sono, ad esempio quando la colpa della separazione è totalmente imputabile alla moglie, libera di fare il bello e il cattivo tempo all’interno delle mura domestiche cavandosela quasi sempre a buon mercato e di scaricare il peso dei suoi sbagli, delle sue decisioni, dei suoi capricci e talvolta delle sue maialate interamente sul groppone del marito, e ciò nonostante quest’ultimo si ritrova per strada e salassato per benino, dovendo a volte sopportare anche l’odiosa evenienza che la nuova fiamma dell’ex moglie stabilisca le proprie chiappe nella sua casa, magari con relativa prole al seguito; casa che spesso e volentieri gli è costata sudore, lacrime e sangue, e senza nemmeno degnarsi di pagare al legittimo proprietario dell’immobile una somma periodica a titolo di “locazione”. Come si può pretendere che un uomo accetti di buon grado un simile affronto? Per caso gli avvocati e i giudici credono che i soldi si tirino giù dalle piante? Che mi si accusi pure pure di maschilismo o di essere all’antica ma secondo me, certi ignobili personaggi dovrebbero ficcarsi nelle loro zucche semivuote che gli uomini non sono limoni da spremere, carte di credito da sfruttare briosamente, ciabatte che si possono buttare via quando diventano vecchie o zerbini da calpestare in nome di una bieca mentalità nazifemminista, bensì esseri umani provvisti di sentimenti, speranze e sogni, e soprattutto con una dignità da rispettare. E in effetti, se ci sforzassimo di fare un piccolo esercizio di immaginazione, capiremmo quasi tutti che le donne non farebbero di certo i salti di gioia qualora i parametri discriminatori familiari legati al sesso che caratterizzano le cause di separazione fossero invertiti, poiché sui piatti della bilancia va messo tutto e non solo ciò che è utile al proprio tornaconto, tant’è che tirando le somme e giungendo poi alle opportune conclusioni, non di rado spuntano fuori delle realtà tutt’altro che scontate. Eppure, basterebbe soltanto affidarsi alla legge morale unita ad un po’ di buona volontà per mettersi d’accordo e risolvere civilmente la questione. Già, la legge morale, questa semisconosciuta, perché se una legge giuridica provoca ingiustizie la colpa non è solo di chi l’ha ideata, approvata e sostenuta, ma anche di chi ne approfitta beatamente. E poi, perché fare ingrassare file di giudici e avvocati permettendo loro di succhiare le vostre preziose sostanze? Non pensate che essi siano già abbastanza paffuti? E che diamine! Per dare una sana sistemata a quell’immondo troiaio che è l’attuale diritto di famiglia non basta rafforzare l’applicazione dell’affido condiviso, il quale è spesso solamente un’etichetta di comodo usata per mascherare lo strapotere della madre, ma bisogna anche creare una legge che obblighi i giudici, ovviamente salvo circostanze di pericolo che però devono essere adeguatamente supportate da prove concrete e inconfutabili, ad assegnare la casa familiare a entrambi i coniugi/conviventi a periodi alterni di uguale durata, in maniera tale da responsabilizzare ambedue i coniugi/conviventi nella cura della prole, consolidare il rapporto affettivo dei figli con entrambi i genitori e ledere il meno possibile i diritti di proprietà di ciascun coniuge/convivente. Inoltre, l’eventuale assegno di mantenimento a favore del coniuge/convivente economicamente più debole dovrebbe essere concesso solo per un limitato periodo di tempo, cinque anni al massimo, perché in nessun caso si può giustificare un parassitismo a tempo indeterminato o addirittura vita natural durante. In questo modo si potrebbero evitare rancori, liti, interminabili serie di ripicche e guerre senza esclusione di colpi che a volte possono sfociare in vere e proprie tragedie. Altrimenti, non lamentiamoci se ad alcuni coniugi/conviventi depredati salta qualche rotella e ci scappa il morto. Non lamentiamoci di chi chiede pressantemente l’approvazione dei contratti prematrimoniali per tutelarsi da questa schifosa forma di furto legalizzato. Non lamentiamoci se il modello di famiglia del futuro sarà quello delle cosiddette coppie LAT, ossia niente matrimonio né convivenza ma ognuno a casa propria. Capito, ragazzi/e? Noi tutti, uomini e donne, abbiamo il dovere di consegnare alle future generazioni un mondo davvero migliore e un rapporto completamente paritario tra uomo e donna è senza dubbio una delle pietre miliari più importanti per poter conseguire questo nobile scopo. L’unica cosa che un uomo non è in grado di fare, purtroppo o per fortuna, a seconda del punto di vista, è partorire, e solo per ragioni puramente anatomiche: tutto il resto è soltanto un cumulo di inutili ciance. Comunque, il modo migliore per cambiare questo discutibile sistema di leggi e sentenze è quello di ricorrere allo sciopero generale della paternità. Buona serata.

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  3. Concordo. Sulla questione dei film è meglio stendere un velo pietoso anche se, si sa, il cinema d’azione non è mai stato realistico (e spesso nemmeno credibile, ossia con un livello di realismo accettabile), soprattutto per quanto riguarda i combattimenti a mani nude. Forse, codeste pellicole le fanno apposta per i masochisti. Ahahah! Ciao.

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  4. Il problema è solo uno, il contratto matrimoniale dovrebbe essere trattato come un contratto come tutti gli altri. Dovrebbe avere una scadenza come un contratto di affitto e prevedere aprioristicamente tutti gli obblighi e diritti in caso di risoluzione anticipata.
    Diventare parte del diritto privato, dove sia possibile inserire tutte le varie clausule evitando che la giustizia ti tolga pure le mutande per consegnare tutto quello che hai alla tua ex.
    Spero che il PD e tutti quei coglioni della sinistra non facciano passare la legge sulle unioni di fatto che vorrebbero equiparate al matrimonio: sarebbe la fine.
    Un’ultima cosa: il maschio è una specie in via d’estinzione. A poco a poco è stato demolito, non contiamo più una beata m….ia.

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