Uno dei temi che più mi appassionano è il condizionamento sociale e i danni che provoca a causa del continuo bombardamento di stupidaggini buoniste che mandano in pappa il cervello e fanno fare cavolate di cui poi ci si pente amaramente. Il condizionamento è essenzialmente legato ai media tradizionali, soprattutto cinema e televisione, che contribuiscono in maniera subdola a influenzare le tue opinioni su qualunque argomento: dal sesso alla politica all’economia. Ogni opinione influenzata dal condizionamento ci spinge a credere che matrimonio e figli siano fonte di eterna felicità. E’ solitamente rivolto agli uomini che al termine dell’indottrinamento avranno l’errata convinzione che da qualche parte là fuori ci sia una donna che li amerà per sempre, che non li tradirà mai e che non si stancherà mai di loro. C’è anche un altro aspetto che è altrettanto pericoloso, se non di più. Tipico di tutte le commediole romantiche prodotte dagli anni ‘80 in poi e che seguono un identico copione:
1. Lei conosce Lui.
2. Lei è capricciosa, intraprendente e carina ma non tale da alienarsi le simpatie del pubblico femminile in sala (diciamo che è “costruita” al punto giusto). Solitamente il suo personaggio è quello della donna forte ed indipendente che non ha bisogno di un uomo o di quello della brava ragazza che non riesce a trovare il tipo giusto.
3. Lui invece è bastardo, arrogante, freddo e problematico. Nel cinema, soprattutto quello hollywoodiano, i più comuni tipi di uomo di cui le donne si invaghiscono sono: a) il bastardo psicopatico; b) l’uomo di affari freddo e distaccato; c) il saputello insensibile, stronzo e arrogante.
4. Lei e Lui entrano quasi subito in conflitto e non vanno d’accordo. Litigi e problemi.
5. Lui si ammorbidisce e scopre che Lei in fondo gli piace. Finiscono a letto e iniziano a frequentarsi. Entrambi bruciano di passione.
6. Tre quarti dentro al film avviene qualche guaio insormontabile, di solito per colpa di Lui. Si lasciano. Lei si dispera. Tutto molto triste.
7. Quasi verso la fine del film inaspettatamente tornano assieme. La felicità è palpabile. E alla fine vissero per sempre felici e contenti. Il matrimonio o la convivenza sono solitamente sottintesi o anche palesemente dichiarati.
Magari ora penserai che il problema è che si vuole mettere in buona luce solo la protagonista femminile. Vero. È effettivamente così ma è da oltre vent’anni che nei film, nelle serie TV e nelle pubblicità veniamo derisi e dipinti come buffoni incapaci. E’ uno schifo ma non di certo una novità. Ne siamo tutti consapevoli. Persino le donne. Quello a cui mi riferisco è qualcosa di molto più subdolo che il tuo conscio non può percepire ma che il subconscio può. E cioè: cinema e TV vogliono farci credere che le relazioni siano una passeggiata! Se sarai bravo a sopravvivere alle turbolente fasi iniziali accadrà qualcosa di magico: vi innamorerete l’uno dell’altra, resterete insieme in assoluta beatitudine e tutto sarà meraviglioso in eterno. Il lavoro è terminato e ora finalmente verrai ripagato delle sofferenze che hai patito. Tu e la donna della tua vita vivrete felici e contenti finché morte non vi separi.
Tutto questo ti sembra familiare? è perché l’hai visto innumerevoli volte al cinema e alla TV. Ma lo hai mai sperimentato nella vita reale? ne dubito. Perché non è così che vanno le cose ma esattamente al contrario! All’inizio, se frequenti qualcuno che ti piace (e se ovviamente ne sei ricambiato) non avrai grossi problemi. Siete in piena luna di miele che può durare dai sei mesi ad un anno. E’ la parte più facile della relazione. Sei euforico e il desiderio dell’altro è simile a quello causato dalle droghe. Non litigate mai perché ancora non siete completamente a vostro agio e nemmeno volete farlo. L’altro è così meraviglioso. Tutto è nuovo ed eccitante. Ma quando la relazione si assesta, e come sempre la luna di miele finisce, che succede? Iniziano i guai. Discussioni. Dissapori. Pretese. Drammi. Noia sessuale. Tradimenti. Gelosie. Un tempo fiorente, la relazione ora non funziona più. La fase che per cinema e TV è la parte piacevole, la ricompensa, è in effetti quella che più crea problemi e drammi. E’ facile essere felici con qualcuno quando ci si conosce a malapena, entrambi ancora avvolti dall’eccitazione del nuovo. La parte più difficile arriva quando questa si dissolve come nebbia al sole. E se vivete sotto lo stesso tetto è ancora più dura. Ancor di più se di mezzo ci sono dei figli.
Quello che i media vogliono farti credere è proprio l’esatto contrario di quello che accade alla maggior parte delle persone. Ecco perché in tantissimi sono convinti che relazioni, convivenze e matrimoni siano una passeggiata e che dopo la prima fase iniziale il più sia fatto. Falso! E’ la fase iniziale di reciproca conoscenza che è solitamente piacevole mentre la relazione vera e propria richiede impegno e sacrificio. Una vera e propria lotta di potere!
Come sempre la prima difesa contro il condizionamento sociale è esserne coscienti ogni volta che lo vediamo all’opera. La prossima volta che ti capita di vedere un film dove le relazioni vengono dipinte come il massimo della beatitudine terrena ricordati che chi muove i fili dell’ingegneria sociale ti sta rifilando una balla colossale destinata a far provare alle donne presenti in sala una piacevole gamma di sensazioni (che poi è esattamente quello che si vuole ottenere). Quello che viene rappresentato sullo schermo però non è minimamente paragonabile a quello che avviene nella vita di tutti i giorni.
Ciao, ho scoperto solo adesso questo blog che reputo molto interessante, anche se non condivido fino in fondo l’approccio MGTOW (anche perché, più che essermene andato per la mia strada, mi sono ritrovato da solo mio malgrado). Forse ci sarà occasione per approfondire, intanto vorrei puntualizzare un paio di cose su questo articolo, che dice per altro molte cose giuste.
Primo aspetto, è che non mancano film e romanzi in cui lui è il classico “nice guy”, bravo ragazzo un po’ sfigatello e impacciato, che alla fine proprio grazie alla sua bontà la spunta sul superfigo arrogante. Questi film e romanzi servono a riempire di speranze i “beta”, soprattutto adolescenti, in modo che coltivino sempre la speranza che presto o tardi avranno la loro ricompensa, quando una bellissima ragazza finalmente si accorgerà di loro. Ovviamente non gli succederà mai, ma continuando a sperare continueranno parimenti a comportarsi come il “sistema” vuole (uso le virgolette perché non credo che esista un complotto mondiale scientemente pianificato e attuato, mi pare che si tratti essenzialmente di un processo auto-organizzato, ma è un altro discorso e, all’atto pratico, cambia poco).
Seconda cosa, la più importante: tu accenni appena al fatto che il guaio che capita a due terzi di film, e che allontana temporaneamente i due amanti, è “di solito per colpa di Lui”. Questo in realtà è IL punto fondamentale e infatti non manca mai, gli altri ingredienti a volte non ci sono, a volte sono ammorbiditi, a volte persino capovolti tanto per essere originali, ma questo è imprescindibile. Soprattutto, non è semplicemente “un guaio per colpa di lui”, ma un torto che lui fa a lei, una slealtà, un atto di egoismo e/o vigliaccheria, cui lui dovrà rimediare umilmente piegando la testa, fin quando Lei, magnanima, lo perdonerà e, anche se lui non lo meriterebbe, tornano insieme. Lui ha imparato la lezione, e lo spettatore pure: è sempre Lei che fa le cose giuste, lui può solo rovinare tutto, quindi quando tu maschietto interagisci con la tua lei sarà questa ad avere sempre ragione. Ricordatelo bene, ché la vita non è un film e se non righi dritto mica ti perdona.
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Ciao wignerfr, anche io mi sono ritrovato solo e dopo aver fatto enormi sacrifici per i miei figli. Eppure non mi sento affatto solo, penso che ogni persona assume un significato in sé, e il peggio che possa capitare è che l’ingegneria sociale possa deformarlo per propri scopi. L’individualità, quella meravigliosa lanternina che vive in ognuno di noi è sempre accesa quando in una distesa trova il proprio spazio nel desiderio di illuminarlo. Muore invece quando qualcuna, che sia una donna, o la società ginocentrica, cerca di metterla in fila con le altre, come in quei luoghi dove nulla più può piu succedere. La scelta MGTOW ha diverse opzioni a scelta e a mio modo di vedere, se una scelta è libera non è mai allineata. Fra le cose più belle che possa capitare nella vita è fare parte attiva in un disegno fatto di luci.
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Il condizionamento sociale travalica i limiti del consentito. Persino un certo numero di psicologi soprattutto donne, sembrano perdere i lumi della stessa loro dottrina professionale. Leggevo l’opinione di una nota Psicologa che geroglificava sulla scelta MGTOW come scelta psicologica maschile di difesa. Continuo a rimanere basito di fronte ad una certa devianza intellettuale, che cerca a tutti i costi di ignorare le estreme ragioni pratiche riguardanti l’impossibilità di fidarsi della attuale struttura giuridica del matrimonio, equiparabile per l’uomo ad un (crudele) plotone di esecuzione. A questo punto mi rivolgo a tali professionisti con la domanda più terra terra che si possa fare. Cari psicologi, immaginate un campo agricolo strapieno di mine, voi lo attraversereste? Ovviamente mi aspetto da costoro non un già accettabile silenzio, ma una ulteriore analisi magari psicologica focalizzata sul sottoscritto come soggetto particolarmente sfortunato e non come rappresentante di un problema sociale da risolvere con urgenza. Io ormai sono irrecuperabilmente MGTOW per ragioni puramente ascetiche, tuttavia come umanista mi infastidisce il fatto che la “legge è uguale per tutti” gli svantaggiati all’interno della stessa categoria. Quindi cari psicologi la dottrina giusta per affrontare il problema è fuori dal vostro ambito professionale e riguarda la dottrina del diritto.
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Dai film Hollywoodiani abbiamo fatto passi in avanti con i romanticismi improponibili di anime e manga, soprattutto quelli di genere romantico harem (nel quale il protagonista è un ragazzo apparentemente normale, un po’ goffo e impacciato, solitamente mezzo arrapato e senza spina dorsale, circondato da una rosa di ragazze molto carine e femminili) ed ecchi (ci sono scene erotiche e di nudo parziale o integrale, e altro fanservice).
Qualunque sia la trama, la morale non cambia: la fantasia può aiutare, o può far danni, oppure aiuta a far danni…
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