Epidemia Di Gattare

 

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Guardiamo in faccia la realtà: in Occidente il numero dei matrimoni è letteralmente crollato da quando il Femminismo (e la sua cultura suicida) si è abbattuto come un tornado sulla società contemporanea. Le donne non si sposano più perché in tantissimi casi non vale comunque la pena averci a che fare e in altri casi sono troppo impegnate a vivere lo stile di vita indipendente ed emancipato da bere tutto d’un fiato. Non mettono al mondo nemmeno più figli, con serie ripercussioni future tra cui l’estinzione demografica della popolazione caucasica.

Negli anni e decenni a venire, e proprio in conseguenza del bassissimo numero di matrimoni e figli, si prevede una crescita esponenziale nel numero di donne nubili. Lo possiamo vedere sin d’ora. Un numero sempre più crescente di donne si aggira per le nostre città in compagnia di surrogati canini che hanno definitivamente preso il posto dei figli che non avranno mai. Quando saranno vecchie e fragili queste stesse donne, che già ora consumano molte più risorse statali di quelle che versano nelle casse pubbliche, avranno ancor più bisogno della generosità dello Stato poiché in tarda età non potranno contare sul sostegno di mariti o figli. Cani e gatti difatti non sono capaci di spingere sedie a rotelle o guidare l’auto per accompagnare la padrona dal medico.

Ad un certo punto per finanziare i servizi di cui necessitano esigeranno denaro che verrà prelevato…indovina un pò? dalle tasse sul duro lavoro degli uomini, ovviamente! Sei tra quelli disposti a finanziarne i costi?

Il problema altro non è che la conseguenza di 50 anni di politiche misandriche e di emancipazione femminile. Donne, carrieriste o meno, che iniziano solo ora ad intuire la portata dello sterile stile di vita che si sono scelte e che vogliono correre ai ripari prima che sia troppo tardi.

La donna moderna non vuole più avere tra i piedi mocciosi e palle di lardo che potrebbero frapporsi tra lei, lo shopping, le cene al ristorante con le amiche e l’acquisizione di oggetti inutili e fini a se stessi. E’ brava a sfruttare non solo l’utilità del marito e/o compagno ma anche quella dei figli. E vorrebbe averli ora che ha bisogno di qualcuno che possa prendersi cura di lei in tarda età. Ma si ritrova a dover affrontare le conseguenze delle scelte cui mai aveva pensato prima quando era giovane e spensierata. “Come farò a prendermi cura di me stessa?” si domanda. Già, come farà? La mia risposta è: mi pare che il problema sia tutto vostro, mie care signore! Per ironia della sorte spesso le donne si lamentano di venir percepite come oggetti sessuali quando loro stesse non ammettono di trattare gli uomini, inclusi i loro stessi figli, alla stregua di manodopera da sfruttare!

Pare proprio che la legge di Briffault, che ci aiuta a capire perché la donna è brava a sfruttare gli uomini beta, si estenda anche ai rapporti con i figli. Li vuole a patto che in futuro possano poi rendersi utili! Giusto per essere chiari, ecco cosa dice la legge, così come definita da Robert Briffault nella sua opera fondamentale, “Le Madri”:

“La femmina, e non il maschio, determina tutte le condizioni della famiglia animale. Nel caso in cui la femmina non possa trarre alcun beneficio dall’associazione col maschio, tale associazione non avrà luogo”

L’unica nota positiva in tutto questo è che noi uomini siamo capaci di badare a noi stessi e non sentiamo il peso del tempo che passa né temiamo di invecchiare da soli come fanno le donne che dovrebbero invece essere abbandonate a loro stesse così come hanno fatto loro abbandonando gli uomini quando questi erano nel fior fiore degli anni.

Difatti la domanda da porsi è soprattutto questa: perché devi regalarle i migliori cinquanta anni della tua vita quando lei rifiuta di darti i migliori dieci della sua? L’analisi dei costi-benefici è nettamente sbilanciata a suo favore. Dall’uomo ci si aspetta che debba investire per tutta la vita, e senza tante discussioni, in un bene destinato comunque a deprezzarsi nell’arco di pochi anni. La donna moderna però ha costi estremamente elevati e per l’uomo il ritorno sull’investimento è pari a zero. E gli uomini dovrebbero saperlo che, dopo la data di scadenza, la stragrande maggioranza di loro non ha comunque nulla da offrire se non il peso del loro passato sentimentale. E dunque a chi verrà lasciata la patata bollente sotto forma di onere sociale creato da donne statisticamente sterili? E a chi, se non agli uomini beta che le donne da giovani si sono rifiutate di sposare o anche solo di guardare in faccia?

Man mano che invecchiano si rendono conto che il Femminismo è stato per loro un pessimo affare. Ed è per questo che incolpano gli uomini, rei di preferire donne giovani e fertili a donne che hanno già impattato col muro o che sono addirittura andate oltre. Donne che quando erano giovani e fresche preferivano concedere attenzioni e intimità ai dominanti ignorando o sfruttando i bravi ragazzi che però sarebbero tornati utili in seguito come ripiego.

Di recente nei vari programmi di approfondimento in TV si è affrontato il tema riguardante donne, solitamente ricche e famose, che si accompagnano a uomini di 20 o anche 30 anni più giovani. Ebbene, perché se ne parla? Non farti ingannare: dietro si cela proprio una certa propaganda femminista che intende spingere gli uomini (giovani e meno giovani) a farsi carico di donne che potrebbero essere le loro madri e che di certo nessuno si filerebbe se non fossero, appunto, ricche e famose.

E’ proprio ora che l’epidemia inizia a diffondersi che gli uomini dovrebbero rifiutarsi di sovvenzionare questa ennesima follia con i risparmi faticosamente messi da parte. Personalmente sono per uno stile di vita frugale e minimalista e per acquistare solo quello che mi serve e comunque sempre meno di quello che il Sistema vuole spingermi a comprare. Il Minimalismo serve anche a minare nelle fondamenta il sistema ginocentrico.

Gli uomini dovrebbero dunque rifiutarsi di aiutare e sovvenzionare quelle stesse donne che li hanno scartati e rigettati. E le donne? Si arrangino. Non è un problema nostro.

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