Il Matrimonio E’ Noia

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Voglio ancora parlare di matrimonio perché nella vita di un uomo potrebbe rivelarsi una scelta assolutamente critica e dai risvolti inquietanti soprattutto se si incappa nella persona sbagliata. Voglio però precisare che non esiste la persona giusta. E’ un concetto che ci è stato inculcato sin da piccoli non solo dalla famiglia, dalla Chiesa e dal sistema scolastico ma soprattutto dai media con film, fiction, talk show, canzoni pop melense e letteratura varia in cui si loda il piacere di avere accanto una presenza femminile. Un continuo lavaggio del cervello, insomma.
 
La realtà è tutta un’altra storia e molti possono sperimentarla quotidianamente sulla loro pelle. Non essendomi mai sposato non mi considero un esperto in materia. Ma l’opinione di chi lo è (o lo è stato) è di sicuro più autorevole della mia. In passato, prima di abbracciare totalmente lo stile di vita MGTOW, ho però avuto diverse relazioni di lunga durata che mi hanno fatto capire come il matrimonio sia un’istituzione ormai anacronistica e obsoleta. La domanda che voglio farti è questa: perché vuoi sposarti? se sei un baldo giovanotto pieno di testosterone la tua risposta probabilmente sarà molto simile a: “perché i suoi capelli sono come la seta di mais sotto la luce della luna di agosto; le sue labbra, dei rubini e i denti, perle; e il suo sorriso farebbe piangere un uomo morto“. Il che equivale a dire che sei arrapato più altre cose che non sto qui a scrivere. E’ così che Madre Natura esige. La specie può continuare perché le giovani nubili sono bellissime; gli adolescenti disperati e poco saggi. Guarda caso però con l’arrivo dell’autunno la seta di mais diventa tutta scura e piena di rughe. Presto avrà le sembianze di una bombola ricoperta di cellulite. Quando la confezione si deteriorerà completamente sarà meglio per te se c’è dell’altro altrimenti sarà dura trascorrere assieme i prossimi trenta o quarant’anni. Di solito però, a parte l’aspetto esteriore, non c’è molto altro.
 
Per chi ha più di 40 anni: ricordi quella bellissima ragazza conosciuta ai tempi dell’università? te la ricordi? bene. Ora cerca il suo profilo sui social più gettonati. Probabilmente è sposata e se ha postato qualche foto recente divertiti a guardare il rottame che qualche poveretto è ora costretto a finanziare. Non invidio mai i mariti inzerbinati. Difatti il termine marito mi ricorda quella scena tratta da “Full Metal Jacket” in cui vediamo la compagnia radunata attorno ai cadaveri dei compagni caduti in combattimento e un soldato, osservando il corpo ormai inerme di un commilitone, esclama ad alta voce: “meglio a te che a me!“. Devi veramente possedere una forza di volontà incredibile per commettere un simile suicidio. La decisione di sposarti dev’essere ponderata mille volte e in tutti i suoi dettagli. Devi essere pronto per quello che ti aspetta. Forse ne vale la pena o forse no. Solo tu puoi scoprirlo.
 
Il problema del matrimonio va oltre il fatto di vedere tua moglie trasformarsi in un gasteropode da 120 kg.
La donna è più ansiosa di trovare marito di quanto lo sia l’uomo di trovare moglie. Ma è anche prontissima a lasciarti, portandosi via i figli e la casa oltre al mantenimento che probabilmente sarai costretto a versare. Non sarà una fine amichevole e civile. Non dopo sette o più anni. Rimarrai sbalordito da quanto possa essere spietata e da quanto bene conosca le leggi (imbeccata dall’avvocato che ha ingaggiato per rovinarti). Quelle stesse leggi completamente ostili ai padri separati. Non hai idea di come l’apparato legale a misura di donna ti sia ostile. Probabilmente non sai nemmeno che cosa sia il cosiddetto reddito figurativo. Credi che affido condiviso significhi, appunto, affido condiviso. Rifletti! Molto probabilmente dovrai continuare a mantenerla anche quando si trasferirà con i tuoi figli lontana da te per andare a vivere con un tamarro ricoperto di tatuaggi dalla testa ai piedi, nullatenente e nullafacente conosciuto su qualche app di incontri. E che eserciterà una certa influenza sui tuoi figli. Ci hai mai pensato?
 
Spesso matrimonio significa trasformare venticinque anni della propria vita in un mucchio di rottami fumanti. Si, qualche matrimonio felice esiste ancora così come esistono anche matrimoni sonnolenti caratterizzati da routine abitudinaria o da silenziosa rassegnazione. Ma le probabilità non giocano in tuo favore. Non vorrei apparirti troppo pessimista ma è chiaro come non esista altro al mondo in grado di prosciugare le tue finanze, le tue emozioni e la tua vita. E’ tuo diritto chiederti che vantaggi può procurarti. Fatti pure la domanda e valuta bene i pro e i contro. Devi capire che le persone, i tempi e le circostanze possono cambiare. E’ la condizione umana. Ho visto unioni sciogliersi come neve al sole e so che il matrimonio è un rischio che non puoi permetterti di correre.
 
Devi essere molto cauto nel modo in cui interagisci con le donne. Ad esempio, devi essere a conoscenza delle leggi. Pensa a tutte le implicazioni. Quando ti lascerà (quando e non se perché non durerà in eterno) è molto probabile che le sentenze applicate agli uomini che si sono uniti in matrimonio verranno applicate anche a chi condivide con la donna lo stesso indirizzo. Magari sarà sufficiente avere i nomi di entrambi sulla buca delle lettere anche se non avete mai convissuto sotto lo stesso tetto.

https://www.internazionale.it/notizie/2016/05/11/convivenza-legge-italia

 
Non si può mai sapere dove può arrivare la creatività dell’apparato legale a misura di donna il cui scopo è tenere l’uomo nella perpetua condizione di schiavo e di bancomat ambulante.
Le relazioni di breve durata sono quelle che in assoluto funzionano meglio. E’ facile capire quando abbandonare la nave: appena inizia a farti discorsi sul matrimonio e/o sulla convivenza. Se non tronchi immediatamente allora preparati a sentir ripetere sempre più spesso frasi del tipo “questa relazione non sta andando da nessuna parte“. Sarà sempre peggio, come la tortura cinese. Una lenta agonia. Anche se per te potrebbe essere una scelta difficile da fare, meglio soli piuttosto che convivere con una donna che sa solo criticare dalla mattina alla sera o ritrovarti schiavo di alimenti e mantenimento. Magari un post come questo è ripetitivo di cose già sentite e scritte centinaia di volte ma fino a quando ci sarà qualcuno che ingenuamente si incammina verso le forche caudine del matrimonio mi sento in dovere di continuare a ribattere sullo stesso tasto.
La convivenza di fatto – una guida rapida
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